Prabhākara Miśra, il capostipite della Prābhākara Mīmāṃsā, adotta una linea diversa da quella di Kumārila. Si impegna meno in polemiche scoperte con le altre scuole e difende l'autorità del Veda accentuandone l'unicità. Il linguaggio, sostiene Prabhākara, è essenzialmente prescrittivo. Ogni frase apparentemente descrittiva viene compresa solo perché automaticamente collegata a una prescrizione e non in maniera autonoma. Prova ne è il processo di apprendimento del linguaggio, durante il quale un fanciullo impara osservando il comportamento degli adulti in corrispondenza di prescrizioni. Per esempio, il padre dice al fratello maggiore "porta qui la mucca". Dopo aver osservato per giorni come tale ordine venga seguito dall'azione di portare la mucca da parte del fratello maggiore, un fratellino impara a connettere frase e significato, cosa che non avverrebbe se avesse semplicemente udito il padre parlare al fratello maggiore di una mucca, senza poter osservare alcuna azione conseguente. Il linguaggio mira perciò a uno scopo da realizzarsi e non a un significato già stabilito. Tale scopo che deve essere realizzato è il dharma ed esso costituisce il senso delle ingiunzioni vediche. Nel Veda, come nel linguaggio ordinario, tutto ciò che non sia ingiunzione, può essere interpretato e compreso solo se messo in rapporto a un'ingiunzione. Le persone non hanno alcun accesso al dharma se non per il tramite del Veda.
Considerare che ciò che può essere conosciuto tramite il Veda sia un dover essere invece di un contenuto conoscitivo già stabilito comporta anche l'impossibilità di un approccio fondamentalistico (nel senso che questo termine ha acquisito nella politica contemporanea) al Veda. Questo non è infatti considerato un corpus di dottrine, eventualmente da difendere o per cui combattere, bensì un'ingiunzione continuamente rivolta all'uomo e che continuamente dev'essere realizzata. Il rapporto con il Veda è un rapporto a due, che coinvolge direttamente l'essere umano cui l'ingiunzione è rivolta e il Veda stesso. Infatti, elemento costitutivo dell'analisi prābhākara del rapporto di autorità fra il Veda e i suoi soggetti è l'essere chiamati direttamente in causa dall'ingiunzione.
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